Cresce l'importanza della idrocoltura anche in Italia

Idrocoltura

In un’era moderna piena di tecnologie avanzate e di scoperte importanti anche l’idrocoltura sta diventando sempre più rilevante.Anni or sono questo sistema era al centro di polemiche e d’incredulità da parte di molti floricoltori che spesso schernivano coloro che per la prima volta si accingevano a questo tipo di produzione.E può darsi che in parte avessero ragione, perché coloro che iniziarono in Italia questo tipo di produzione incontrarono grande difficoltà, sia per la scarsa conoscenza delle tecniche di produzione che nella commercializzazione.
Malgrado gli ostacoli iniziali alcuni di loro con caparbietà e perseveranza continuarono imparando dagli errori e creando tramite adeguate campagne promozionali uno spazio di mercato sempre più grande anche per le piante in idrocoltura.
Questa introduzione nulla vuole togliere ai produttori di piante tradizionali ma vuole offrire a quelle fasce di consumatori più esigenti, quando l’installazione di piante in terra creerebbe delle difficoltà sia nell'associazione di più piante in uno stesso contenitore che nella manutenzione, un prodotto capace d’autonomia e quindi d’autogestione per lunghi periodi con molte consociazioni di specie e varietà. Ma vediamo un po da vicino cosa è l’idrocoltura, a cosa serve e quali vantaggi può offrire.
Il tipo d’idrocoltura più comune avviene coltivando le piante in vasi adatti con un substrato composto d’argilla espansa (Leca) che da stabilità alla pianta, ancoraggio e buio alle radici e trasmette l’umidità per capillarità.
Nel contenitore così preparato viene immessa una soluzione nutritiva composta da sali minerali atti alla crescita ed allo sviluppo delle piante.


Vantaggi dell’idrocoltura
I vantaggi che l’idrocoltura può dare sono molteplici ma vorrei soffermarmi su quelli più importanti.

Il primo vantaggio è sicuramente economico a causa delle ridotte necessità di manutenzione; pensate un attimo agli uffici di un grande complesso commerciale, quante ore la settimana sarebbero necessarie per l’annaffiatura se le piante fossero in fioriera tradizionale? Sarebbe necessario anche del personale che conosca le piante, non tutti i terricci e le piante vanno bagnate allo stesso modo. Ovvio abbastanza che le piante in idrocoltura sono autosufficienti e le manutenzioni possono essere notevolmente ridotte.

Il secondo vantaggio è la possibilità di consociare nello stesso contenitore più piante di varietà e specie diverse. Altri vantaggi non indifferenti possono essere così riassunti:

a) Non sono necessarie ulteriori rinvasature; la pianta si nutre esclusivamente e costantemente tramite la soluzione nutritiva immessa nel recipiente.

b) Costante umidità all'apparato radicale e per evaporazione anche di quello fogliare.

c) Riduzione notevole degli attacchi patogeni nella parte ipogea della pianta.

d) Possibilità di installazione dell’idrocoltura in qualsiasi struttura muraria purché si crei una tenuta stagna atta contenere la soluzione nutritiva.

e) Autonomia nel tempo per le concimazioni (4-6 mesi).



Il mercato dell’idrocoltura
Esistono due tipi principali di mercato per le piante in idrocoltura:

a) Piante da tavolo: sono quelle coltivate in piccoli contenitori chiamati “vario”. Possono essere con pianta singola oppure con due o più piante insieme in modo da creare un accostamento di colori e di forme.
Solitamente sono accessoriate con copri vaso di materiale plastico o con ceramica con un indicatore di livello della soluzione per permettere al consumatore di visualizzare quando è necessario effettuare il rabbocco.

b) Piante per grandi contenitori: servono nella maggior parte dei casi per la formazione di fioriere di piccole e grandi dimensioni. I vasi che normalmente vengono impiegati per la coltivazione variano nel diametro ma non nell'altezza Il tipo di diametro impiegato dipenderà dalla specie e dalla misura prodotta, e questo secondo una logica di estetica proporzionale; si trovano anche piante esemplari di dimensioni notevoli (4-6 m. e anche più) e questo dovrebbe già da solo essere un indice di garanzia e funzionalità del sistema.

Fertilizzazione
Per quanto riguarda la nutrizione il trattamento delle piante in idrocoltura è diverso da quello in terra. Le esigenze in fatto di nutrienti sono più o meno le stesse ma per ragioni di concentrazione, assimilazione, durata e scambio ( catturano gli elementi dannosi) si utilizzano frequentemente le resine a scambio ionico. Tali polimeri ionici sono caricati con tutti gli elementi atti a garantire una buona e dosata nutrizione delle piante.

Normalmente la carica delle resine ha una durata variabile tra i 4 e i 6 mesi.

Esistono diversi formulati e confezioni a secondo delle esigenze:

a) Cialda da porre sotto il vaso;

b) Bustine monodose da versare nel contenitore;

C) Barattoli con misurino per il dosaggio;

d) Sacchi per uso in coltura.


Consigli utili per i rivenditori e consumatori

1) Al momento dell’acquisto assicurarsi che le piante siano state concimate con il prodotto appena descritto.

2) Procedere all'immissione dell’acqua come indicato dal livello nel vaso. Riempire sino al segno “massimo” solo se la pianta viene collocata in un locale caldo o arieggiato. (Non superare mai tale livello). L'optimum normalmente si colloca tra i valori minimo e massimo.

3) Non rabboccare mai il livello dell’acqua sino a quando non è sceso al minimo.

4) Aggiungere le resine ogni 4 mesi in primavera-estate e ogni 6 in autunno-inverno.

5) Collocare le piante in luoghi luminosi come richiesto dalla specie.


Conclusioni

L’idrocoltura offre indiscutibilmente vantaggi interessanti e può contribuire notevolmente ad aumentare il consumo delle piante sia nelle abitazioni che nelle aziende commerciali; non bisogna tuttavia dimenticare che le piante sono sempre e comunque esseri viventi e come tali danno il massimo solo quando c’è cura e affetto.

Autore - Attilio Curcio

Pubblicazione - Rivista mensile “FLORTECNICA” giugno 1988


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